L’organo Hymmersive nei Teatri di Modena e Udine

Di Fabio Mancini

“Alcuni mesi fa ho ricevuto una telefonata dal teatro comunale di Modena e di Udine per la fornitura di un organo con sistema Hauptwerk (richiesta fatta direttamente dall’orchestra francese Les Siecles) per un concerto sinfonico, in programma la famosissima Organ Symphony di Saint-Saens, organista Daniel Roth. Non poteva esserci occasione migliore per utilizzare il nuovo organo Hymmersive della Viscount, che ha al suo interno un computer con Hauptwerk, di cui sono l’installatore Italiano, per cui ho accettato la sfida. Il problema dell’utilizzo live del software Hauptwerk è che i tempi tecnici costringono ad un montaggio e smontaggio rapidissimo, una presenza sul palco discreta, ed una immediatezza totale di utilizzo da parte dell’organista, per cui questo strumento era l’ideale essendo già tutto compreso al suo interno, bastava portarlo ed accenderlo. Anche la solidità hardware/software è una criticità importante in queste situazioni,specialmente con una produzione internazionale in due teatri importantissimi come questi. Dopo alcune email con la produzione del tour italiano dell’orchestra e dei responsabili dei 2 teatri, ho scambiato alcune email con il maestro Daniel Roth per la scelta dell’organo virtuale da caricare e alcune caratteristiche come il riverbero e l’intonazione. La scelta è stata il Cavaille-Coll di Caen della Sonus Paradisi, che peraltro era già stato usato dall’orchestra qualche tempo prima per un concerto in Francia. “L’esperienza è stata intensa e molto impegnativa, essendo responsabile del suono dell’organo, ma ho trovato persone straordinariamente professionali, disponibili e gentili, per cui la collaborazone è stata perfetta, volta ad ottenere sempre il massimo della qualità, con meticolosità e dedizione veramente altissime. Per questo mi sento di ringraziare in particolare Marcello Fornaciari dell’agenzia Wek, il direttore artistico dell’orchestra Les Siecles, davvero preparato su ogni sfumatura di suono, e tutti i tecnici audio di entrambi i teatri. Il primo giorno è stato particolarmente emozionante per l’incontro con il grandissimo Daniel Roth, classe 1942, organista tra i più grandi al mondo di cui ho seguito su youtube infiniti video di sue esecuzioni e improvvisazioni, per me davvero un mito. L’incontro è avvenuto al mio rientro in teatro dopo aver sistemato e preparato lo strumento sul palco in mattinata, e, avendolo lasciato spento, mi sono stupito non poco arrivare e vedere il maestro da solo, seduto allo strumento, che stava finendo di preparare le combinazioni: aveva acceso da solo l’organo e lo aveva utilizzato immediatamente senza l’aiuto di nessuno. In quel momento mi sono reso conto che Viscount era riuscitia ad ottenere il risultato voluto: mettere a disposizione di chiunque una tecnologia basata su software che proprio immediata nell’utilizzo effettivamente non è. Daniel Roth si è dimostrato essere come mi aspettavo: gentilissimo, umile, impeccabile e preciso, a suo agio in ogni circostanza, ho messo a punto il suono insieme a lui, al direttore artistico dell’orchestra e ai tecnici rivelando una pazienza ammirevole per un musicista del suo calibro. Mi ha stupito anche il fatto che, avendomi sentito suonare sia l’organo (suonando le parti della sinfonia mentre lui non era alla consolle) che il pianoforte (ho approfittato della presenza del bellissimo Playel 1890, che era sul palco per il concerto di Ravel in programma nello stesso concerto, per ripassare un po’ la sonata per violino e pianoforte di Franck che sto studiando in questo periodo), prima di salutarci dopo l’ultimo concerto mi ha chiesto cosa facessi, dove suonassi etc etc, una persona davvero attenta, gentile, disponibile e cordiale. Una piccola curiosità: appena prima della prima prova con l’orchestra, siccome faceva un po fatica a vedere il direttore (che tra l’altro è suo figlio) ha deciso di tagliare la parte bianca sopra e sotto la partitura che utilizzava per l’esecuzione, e con calma e pazienza si è messo a ritagliare con una forbice tutti i fogli, ci sono un paio di foto in cui si vede bene questa scena. Il risultato sonoro è stato molto buono, devo dire anche superiore alle mie aspettative (da organista l’utilizzo di uno strumento non a canne dal vivo lo vedo sempre come un ripiego da usare in situazioni particolari per cui ero effettivamente un po’ critico). In entrambe le occasioni abbiamo utilizzato l’impianto di amplificazione presente nei teatri, con soluzioni molto diverse fra loro nelle due serate, anche per la differenza strutturale dei due teatri, uno ottocentesco e l’altro del 1997; l’orchestra si è rivelata eccezzionale, con musicisti di valore altissimo, utilizzando anche alcuni strumenti tardo ottocenteschi (compreso il pianoforte, i timpani, i corni e molti altri), e il suono dell’organo ha retto il dialogo con i 70 elementi dell’orchestra, soprattutto nell’ultima sezione con i possenti accordi con il fortissimo. Tutto è filato liscio senza intoppi, e i concerti sono stati veramente trionfali. Devo ringraziare anche Cecilia Elisabetta Mattavelli di Strumenti Musicali Brambilla, che è la distributrice in esclusiva per l’Italia dell’Hymmersive, che era con me e che mi ha aiutato in tutte le fasi sia organizzative che pratiche, attenta, competente e precisa.”